I medici di medicina generale confermano il proprio impegno al fianco della Regione Emilia-Romagna per continuare a garantire l’assistenza primaria, i servizi di emergenza sanitaria territoriale, il piano vaccinale e l’assistenza sanitaria all’interno degli istituti penitenziari.
Regione e Organizzazioni sindacali della medicina generale hanno infatti raggiunto una duplice intesa, che proroga gli accordi stilati negli anni passati: il primo sulle vaccinazioni, prorogato fino al 30 aprile 2026, volto a contrastare la diffusione delle malattie infettive facendo affidamento sulla capillare distribuzione sul territorio degli ambulatori dei medici di medicina generale, che potranno somministrare i vaccini contro Covid 19, influenza, pneumococco, Herpes Zoster, difterite, tetano e pertosse; il secondo, che viene prorogato fino al 30 giugno 2026, riguarda l’assistenza primaria, l’emergenza sanitaria territoriale, e l’assistenza negli istituti penitenziari.
Una proroga necessaria per evitare interruzioni nei servizi pubblici essenziali, in attesa della definizione di un nuovo accordo integrativo regionale che è al centro della negoziazione sulla base dell’accordo collettivo nazionale del 4 aprile 2024. Il rinnovo, peraltro, si colloca in un contesto di grave carenza di medici di medicina generale convenzionati con il Servizio sanitario regionale, situazione che accomuna l’Emilia-Romagna a tutto il resto del Paese.
«Si tratta – commentano il presidente della Regione, Michele de Pascale e l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi – di un passaggio essenziale in vista del nuovo accordo integrativo regionale, sul quale stiamo da tempo lavorando e su cui proseguono gli incontri, fiduciosi che si possa arrivare presto a un accordo. Un passo indispensabile anche nell’ambito della riforma dell’assistenza territoriale, che presuppone un nuovo modello organizzativo sempre più vicino ai cittadini e in grado di qualificare i percorsi di cura, ma che mantiene la rilevanza e la centralità dei medici di medicina generale».
Tutte le organizzazioni sindacali della medicina generale – Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), Snami (Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani), Smi (Sindacato dei Medici Italiani), Cisl Medici e Fmt (Federazione Medici Territoriali) – hanno espresso parere favorevole alla proroga degli accordi.